Michelangelo e Sebastiano del Piombo in dialogo a Viterbo. Sino al 15 gennaio 2023, il Museo dei Portici dei Priori di Viterbo ospita i disegni di Casa Buonarroti della Cappella Sistina di Casa Buonarroti di Michelangelo, in dialogo con due tavole capolavoro di Sebastiano del Piombo conservate a Viterbo. Si tratta della Pietà e della flagellazione di Cristo.
Michelangelo e Sebastiano del Piombo in dialogo a Viterbo
La mostra è promossa dall’Associazione Metamorfosi con la Fondazione Casa Buonarroti di Firenze. L’esposizione consente di ripercorrere il lungo processo creativo di Michelangelo per la decorazione della Cappella Sistina, in due diversi momenti. Fra il 1508 e il 1512 realizzò la decorazione della Volta, che lo costrinse a lavorare diversi mesi a testa in su, sdraiato sui ponteggi. Solo venti anni dopo, completò la decorazione realizzando il celeberrimo Giudizio finale, tra il 1535 e il 1541.
Nelle Sezione dedicata alla Volta della Sistina, la mostra porta in visione una selezione di disegni realizzati da Michelangelo e poi confluiti nei cartoni per il trasferimento sul muro in previsione dell’Affresco. Si tratta di fogli di studi di singole membra, figure isolate, in varie posizioni, con capolavori , quali gli studi per la Cacciata del Paradiso terrestre della Volta.
I disegni di Casa Buonarroti di Michelangelo
La seconda parte della mostra include i disegni preparatori per il Giudizio finale, dallo studio di insieme aa singole figure, accompagnati in chiusura da copie antiche di figure dei Dannati, a testimonianza come l’affresco fosse diventato un testo di studio per generazioni di artisti.
L’accostamento tra i due capolavori di Sebastiano del Piombo di Viterbo e disegni di Casa Buonarroti, come sottolinea Vittorio Sgarbi, non era mai accaduto.
L’accostamento tra i due capolavori di Sebastiano del Piombo di Viterbo e disegni di Casa Buonarroti, come sottolinea Vittorio Sgarbi, Assessore alla Bellezza di Viterbo, non era mai accaduto. L’accostamento è utile, perché: “sul retro di una delle due tavole – sostiene Sgarbi – la Pietà, si vedono alcuni disegni che è assai difficile attribuire all’uno o all’altro pittore, perché come disse il Vasari, essi esprimono un’unica visione ed un unico sentimento. La forza del dipinto è nella sua Stimmung, nell’atmosfera notturna. L’idea della Pietà risale alla plastica michelangiolesca. E’ un nesso evidente. E. ancora, l’energico studio per l’Adamo della Cacciata dal Paradiso -continua – e la Flagellazione di Viterbo indicano una identità di concezione, quella che che proprio nel disegno unisce i due pittori”.
La mostra è a cura di Cristina Acidini e Alessandro Cecchi, rispettivamente Presidente e Direttore della Fondazione Casa Buonarroti di Firenze.
Savina Fermi