La dolce ala della giovinezza al Teatro Quirino. Trionfa in questo teatro, Elena Sofia Ricci nel dramma di Tennesse Williams, in scena con Gabriele Anagni. Regia di Luigi Pizzi.
La dolce ala della giovinezza al Teatro Quirino
La dolce ala della giovinezza al Teatro Quirino. E’ una Ricci esplosiva quella che dal 31 gennaio si esibisce, insieme ad un altrettanto bravo e profondamente impegnato Gabriele Anagni, sul palcoscenico del Teatro di Via delle Vergini, nella parte di Alexandra del Lago che Tennesse Williams, con la sua straordinaria abilità a costruire personaggi femminili al limite del delirio, sul bordo dell’abisso, descrive nel suo psicodramma già oggetto, nel 1962 di un film di grande successo, a suo tempo interpretato, da Paul Newman e Geraldine Page.
La dolce ala della giovinezza con Elena Sofia Ricci
Una recitazione giustamente improntata alla portata del lavoro dello scrittore americano, adeguata all’argomento che vede una attrice al limite della pazzia. per i tanti insuccessi della sua vita “consolata” da un giovane altrettanto incostante gigolò, in cerca di denaro alle spalle di diverse donne, più o meno nella medesima condizione della protagonista, che la Ricci interpreta magistralmente evidenziandone le follie, i desideri irrealizzati, le delusioni ed anche le aspettative che potrebbero (anche ) realizzarsi e che, inaspettatamente si realizzeranno.
In scena il coprotagonista Gabriele Anagni
Quanto al coprotagonista, Gabriele Anagni, è un Wayne perfettamente descritto con i suoi numerosi difetti, con la sua mente obnubilata dal desiderio della bella vita da condurre alle spalle degli altri ( o meglio alle spalle delle donne che “consola” ), che mira ad una carriera nel cinema di Hollywood e che si barcamena egregiamente tra Alexandra ed il suo vecchio amore Havenly, che vorrebbe riconquistare ma non può perché il di lei padre, conoscendo la fama di Wayne, lo ostacola.
Il dramma di Tennessee Williams a teatro
La vicenda si svolge in forma scorrevole, appassionata anche, all’interno di un vero e proprio dramma che, alla maniera di Tennessee Williams, nasconde peraltro aspetti positivi tipici della sua personalità, che riflette il suo privato generalmente improntato all’infelicità.
Da profondo conoscitore della natura umana, egli è in grado di evidenziare un ritratto impietoso e senza visioni di speranza della cultura americana, e della società dell’epoca, all’interno della quale è ambientata la triste vicenda, che per la regia di Luigi Pizzi, resterà in scena al Quirino fino al prossimo 12 febbraio.
Andrea Gentili