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Scusa, sono in riunione…..ti posso richiamare al Sistina

Scusa, sono in riunione…..ti posso richiamare al Sistina. Questa, è la commedia dei quarantenni e degli equivoci, attualmente in scena, nel tempio della musical, protagonista Vanessa Incontrada.

Scusa, sono in riunione…..ti posso richiamare al Sistina

Scusa, sono in riunione…..ti posso richiamare al Sistina. E’ in programmazione in questo teatro capitolino, e la location se la merita tutta, un bel lavoro di Gabriele Pignotta che di questa storia bizzarra, è autore e regista. Una storia che ha per “protagonisti” gli attuali quarantenni, quelli che hanno per scopo lavoro e carriera, ma che non sanno cosa voglia dire il ridere, il fare scherzi, il vero divertirsi.

Vanessa Incontrada appare abile nell’ordire una serie di divertenti equivoci che, con la collaborazione di un bravo Fabio Avaro e di una splendida Siddartha Prestinari, oltre che di Nick Nicolosi fanno del lavoro, la plateale rappresentazione delle umane aspirazioni, assecondate soltanto dalla invadente tecnologia dei nostri tempi all’interno della quale agevolmente si ritrovano.ù

Scusa, sono in riunione…..ti posso richiamare. Commedia per quarantenni

Per converso,  questa situazione indebolisce la generazione dei quarantenni e non solo. Non gli lascia spazio per quei rapporti interpersonali che, soli, danno senso ad una vita che proprio gli attuali quarantenni, non hanno conosciuto e che – purtroppo per loro – non avranno modo di conoscere.

Immaginiamoci ora di essere protagonisti di quel reality show all’interno del quale, pubblico in sala compreso, ci troviamo ad essere involontari interpreti. Pochi affetti, troppi computer, telefonini a gogò che fanno da corollario ad una vita sostanzialmente arida, molte risate senza senso che evidenziano, se mai ve ne fosse bisogno, una forma di appiattimento delle coscienze da far paura, che porta quasi sempre a delle non conclusioni.

La commedia è ben costruita facendo ridere e riflettere

Il lavoro di Pignotta è assai ben costruito e tende a far ridere, purtroppo, anche di se stessi, ed in maniera tale da tendere a portare lo spettatore a riflettere. E’ questa la vera morale di uno spettacolo brillante, certamente divertente, da vedersi con lo scopo di ragionarci sopra e, principalmente, di interrogarsi. Comunque da non perdere.

Andrea Gentili

Andrea Gentili: