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Intervista a Elisa Ruotolo

Intervista a Elisa Ruotolo.  La scrittrice è l’autrice del romanzo Il Lungo Inverno edito da Ugo Singer Bompiani. Visum l’ha intervistata.

Intervista a Elisa Ruotolo

 

Intervista a Elisa Ruotolo. La scrittrice è l’autrice del romanzo Il Lungo Inverno edito da Ugo Singer Bompiani. E’ una storia di amicizia, condivisione e accoglienza  quella di  questo libro di Elisa Ruotolo e illustrato da Chiara Palillo. Ugo è un piccolo di tartaruga nato in uno scantinato buio e umido ma illuminato dall’amicizia di Sam, topolino vivace e altruista che regala al suo nuovo compagno di vita, la libertà e la speranza di un domani pieno di sole.

Elisa, la tua è una fiaba per tutti, una storia attuale e commovente. Quando hai pensato di scriverla e chi è nato prima Ugo o Sam?

Ho impiegato molti anni per portare a termine questa storia solo apparentemente piccola. Scrivevo un pezzo, una pagina, poi mi fermavo, lasciavo riposare le parole nel loro letargo. Tutto è cominciato circa sette anni fa, e forse non avevo intenzione di sperimentare il genere della favola. In me accade questo: le storie arrivano in una certa forma e io le assecondo. Le seguo. Stavolta è arrivato prima Ugo, con il suo carapace ingombrante, eppure carico di possibilità; con la sua curiosità infinita per il mondo e il suo desiderare l’impossibile. Sam è stato la svolta successiva: avevo bisogno che Ugo non fosse solo e che creasse un legame importante con una creatura dissimile nel corpo e nel tempo di vita. Chi avrebbe potuto incontrare in uno scantinato? Dopo aver immaginato queste creature, ho lavorato piano e a lungo”.

 

Mentre la storia faceva un piccolo passo in avanti, scrivevo anche altro (una raccolta di versi, un romanzo). Arrivata a un certo punto ho sostato per un tempo ormai indefinibile. Ed è stato il mio lungo inverno. Confesso di praticare un metodo di scrittura non esente da pericoli: vado avanti senza trama e senza un finale prestabilito. È tutto in divenire ed è una meraviglia continua per me (se scopro di volta in volta le vicende che racconto), ma anche una minaccia di inciampo a ogni giro di pagina. Alla fine ho trovato la strada che ha riannodato ogni dettaglio sparso in precedenza. Quando accade questo, e in ogni storia deve accadere, è come se s’accendesse un lume nella notte, proprio mentre io sparisco”.

Tempo, diversità, curiosità, libertà, luce e speranza. Possiamo considerarle le parole chiave della storia? Vuoi aggiungerne un’altra?

Sì, sono tutte parole chiave della storia. Soprattutto ‘tempo’, elemento cardine della vicenda. Un tempo che – per Ugo e Sam – scorre con una cadenza diversa, tale da doverli separare, e che invece finirà per unirli. Aggiungerei anche “desiderio”, “opportunità”. Ugo desidera moltissimo e il suo carapace diventa proprio un’occasione per farlo con maggiore fermezza e intensità”.

Il libro è per tutte le età, si presta a diversi livelli e chiavi di lettura e le illustrazioni di Chiara Palillo con delicatezza si soffermano su qualche dettaglio, quanto ti ha dato scriverlo e cosa ti aspetti da questa storia o ti auguri per Sam e Ugo?

 

Sì, è un libro che davvero allarga il numero dei potenziali lettori includendoli tutti. Scriverlo mi ha insegnato a rispettare i tempi, ad avere meno fretta e più pazienza. Soprattutto a restare in ascolto. Adesso vorrei che la storia di Ugo e Sam arrivasse come una carezza e risuonasse a lungo nelle vite che ha incontrato e che incontrerà”.

Cristina Marra

Cristina Marra: giornalista pubblicista, si occupa di critica letteraria da diversi anni con particolare riferimento alla narrativa giallo-poliziesca. È stata direttore artistico di numerosi festival tra Festival Lipari Noir, Arena Faletti di Ombre Festival, Calabria Noir Festival, Bologna on the road, le strade del noir, Festival del Giallo di Cosenza. È organizzatrice di diverse rassegne letterarie e ha scritto racconti noir presenti in diverse antologie.È Direttore della collana noir Emozioni d'inchiostro noir e Piccoli noir dell'editore Laruffa.