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    Categories: Spettacolo

Una storia semplice

Una storia semplice. E’ in scena al Teatro Vittoria di Roma, fino a domenica 26 marzo, l’intricato giallo di Leonardo Sciascia, tratto dall’omonimo romanzo, Una storia semplice.

Una storia semplice a teatro

Una storia semplice. E’ in scena al Teatro Vittoria di Roma, fino a domenica 26 marzo, l’intricato giallo di Leonardo Sciascia, tratto dall’omonimo romanzo, Una storia semplice. Tra i protagonisti Giuseppe Pambieri, Paolo Giovannucci e Stefano Messina, con l’adattamento e regia di Giovanni Anfuso. Una co-produzione Attori & Tecnici e Teatro Stabile di Catania.

Il romanzo, da cui è tratta questa pièce, venne scritto da Sciascia e pubblicato per la prima volta il 20 novembre 1989, il giorno della morte del suo autore, che espresse il desiderio di pubblicare Una storia semplice nel suo testamento.

Il romanzo di Leonardo Sciascia a teatro

Contrariamente di come viene detto nel titolo del libro, la storia narrata è molto complicata, un giallo che ruota attorno ai fatti di mafia e droga – anche se l’autore non ne parla espressamente – che accadono in Sicilia, luogo dove è ambientata anche la storia.

Storia che ha inizio un sabato 18 marzo alle 21.37 con una telefonata nel commissariato della cittadina, quella sera più deserto del solito. A telefonare era un vecchio diplomatico in pensione, Giorgio Roccella, che richiedeva l’intervento di una pattuglia a casa sua perché aveva trovato “una cosa”.

La trama dello spettacolo

Il commissario prende la chiamata come uno scherzo e rinuncia a recarsi sul posto. La mattina dopo il brigadiere Antonio Lagandara, va nella casa del signor Roccella, e trova il suo cadavere con la testa appoggiata sulla scrivania, e un proiettile tra la mandibola e la tempia, sparato da una vecchia pistola tedesca della Prima Guerra Mondiale.

La prima impressione è quella del suicidio, ma studiando attentamente il tutto, il brigadiere, ligio al dovere e buon servitore dello Stato, esclude subito questa ipotesi, e pensa che sia un omicidio. Importante il fatto è che la mano destra non era a penzolare a filo della pistola caduta a terra, ma è poggiata invece sulla scrivania sopra un foglio con su scritto: “Ho trovato”.

Un giallo intricatissimo

Dopo queste due parole era stato messo un punto, come prova del suicidio dell’uomo, ma il brigadiere subito si rende conto che l’uomo stava mettendo per scritto ciò che aveva trovato nel sottotetto. Poi, sentendo suonare, si alza, apre la porta, convinto che fosse la polizia, torna a sedersi alla scrivania e poi il suo assassino spara il colpo di pistola e pone il punto dopo la frase “Ho trovato”.

Da questo momento la storia si complica in maniera spaventosa e non permette sempre, allo spettatore come stanno realmente i fatti, poiché la storia è avvolta in un misto di mistero e di enigmatico. Non sveleremo come si svolge la storia e tutti i fatti che si accavalleranno, lo si scoprirà andando a teatro a vedere questo capolavoro di Sciascia.

Il narratore è interpretato da Giuseppe Pambieri

Il narratore, qui interpretato da Giuseppe Pambieri, è esterno alla vicenda, non interviene mai direttamente e parla in terza persona. L’Autore utilizza una focalizzazione esterna, che aumenta molto la suspence e il mistero. Questa storia è principalmente una denuncia verso la criminalità organizzata siciliana in collusione con le istituzioni pubbliche, facendo sempre più nascere fenomeni di corruzione e di omertà.

I personaggi principali rappresentano la reale società siciliana. Qui l’eroe della situazione è il brigadiere Lagandara, come dicevamo, poliziotto modello, onesto e fedele servitore dello Stato, incorruttibile, costretto ad affrontare una dura battaglia per scoprire la verità celata dietro depistaggi e comportamenti omertosi.

La ricerca delle verità rappresenta per Sciascia l’estremo azzardo, concesso a chi vuole “scandagliare scrupolosamente le possibilità che forse ancora restano alla giustizia”.

La messinscena è magistrale, ben costruita, fedele al romanzo

Questa messinscena teatrale di Una storia semplice, curata dal regista Giovanni Anfuso, è magistrale, ben costruita, fedele al romanzo di Leonardo Sciascia. I colpi di scena, numerosi e sapientemente dosati, si alternano a passaggi dove il calo della tensione non è altro che la premessa e la preparazione a un successivo momento, fino all’ultimo colpo di teatro.

Tutti i protagonisti sono credibili

Tutti i protagonisti (dal bravissimo Giuseppe Pambieri e poi Paolo Giovannucci, Stefano Messina, Davide Sbrogiò, Liliana Randi, Carlo Lizzani, Geppi Di Stasio, Marcello Montalto, Luigi Nicotra, Giovanni Carpani) credibili e ben compenetrati nei loro ruoli, nonché le comparse, tratteggiate come gustose caricature, ma verosimili nel loro essere grottesche, assurgono a simboli di un’Italia e di varie italianità variegate, eroiche, oneste e corrotte al tempo stesso.

Una storia semplice, è uno spettacolo giallo assolutamente imperdibile.

Giancarlo Leone

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro