Così e (se vi pare) al Quirino. Uno dei più noti capolavori pirandelliani è andato in scena in questo teatro, e vi resterà fino al prossimo 23 aprile, per la regia del suo direttore artistico Geppy Gleijeses.
Così e (se vi pare) al Quirino
Così è ( se vi pare ) al teatro Quirino. L’opera è incentrata su un tema molto caro a Pirandello: la non conoscenza della realtà, della quale ognuno può dare una propria interpretazione, che può non coincidere con quella degli altri, originando in tal modo un relativismo delle forme, delle convenzioni e dell’esteriorità, con la conseguente impossibilità di conoscere concretamente la verità assoluta.
La trama della pièce
Il testo, che prende le mosse da un evento luttuoso, il terremoto della Marsica del 1915, narra dell’arrivo in un paese immaginario di tre personaggi sfollati dal detto terremoto: un impiegato (il signor Ponza), la suocera (la signora Frola) e, forse, la moglie del signor Ponza. Il paese viene subito coinvolto in un giro di chiacchere, al punto che un consigliere comunale (Agazzi), chiede l’intervento delle autorità, affinchè sia fatta luce sulla vita dei tre. La sua richiesta viene derisa da suo cognato (Laudisi) che diviene, involontariamente o no, il difensore dei tre “sfollati “.
Alla ricerca della verità assoluta che non c’è
Una vera e propria inchiesta parte quindi per far luce su chi siano veramente i tre scampati dal terremoto e, fra alcuni momenti di comicità, ed altri di puro dramma, emergono sconvolgenti verità, che mettono in luce quanto le verità ragionate, possano non essere assolutamente vere, e che esse stesse possano costituire motivo di personali interpretazioni; fino a quando, nel corso di una “confessione” della moglie del sig. Ponza emerge che quest’ultima è “……colei che mi si crede”, cioè è una persona la cui origine, la cui personalità, la cui vita possono essere da ognuno interpretate a proprio piacimento, quindi senza conoscere la verità effettiva delle cose.
Al termine della commedia, la conclusione: la verità non parla, si interpreta
La figura realistica del sig. Laudisi appare essere la perfetta immagine del carattere dell’autore del lavoro, Luigi Pirandello, che con quest’opera ha inteso affermare che, in assoluto, “..la verità non esiste” e lo fa attraverso lo svolgimento di una storia che evidenzia il dramma della vita, e dell’uomo in genere, consentendo che ognuno arrivi alla conclusione che più gli aggrada.
Il cast della pièce
La signora Frola è interpretata, nel lavoro portato in scena da Boccaccini, da una bravissima Milena Vukotic che riesce ad imprimere al carattere della protagonista del lavoro, il vero carattere di quella che suo genero, il signor Ponza, definisce come pazzia ma che in effetti è un personaggio sottile, intelligente, in grado di capovolgere la situazione al punto di far passare, come pazzo il genero.
Una versione quasi “poliziesca” dell’opera pirandelliana
Molto apprezzata la versione quasi “poliziesca” dell’opera pirandelliana, velata da una struggente comicità nell’esprimere il dramma della piccola borghesia, traumatizzata dalla appena avvenuta unità d’Italia che l’ha condotta, in un bellissimo paragone con l’uomo di oggi, alla totale insicurezza del determinare quella che dovrebbe essere una unica ed inequivocabile verità.
Un bel lavoro diretto da Geppy Gleijeses
Fanno da contorno al bel lavoro diretto da Gleijeses Pino Micol e Gianluca Ferrato oltre ad un insieme molto ben assortito di altri coprotagonisti dei quali, prima della vera recitazione del lavoro, vengono introdotti in scena attraverso una serie di ologrammi in forma tridimensionale che, insieme ad un particolare gioco di specchi, riescono a rendere perfettamente l’atmosfera novecentesca, all’interno della quale la commedia è ambientata peraltro in un paese dal nome immaginario che, in astratto, corrisponde a qualsiasi parte del mondo.
Andrea Gentili