I due Papi alla Sala Umberto. In questo teatro di Roma, fino al 30 aprile, è in scena il testo teatrale di Anthony McCarten, tradotto da Edoardo Erba, I due Papi, che vede protagonisti Giorgio Colangeli nella parte di Benedetto XVI e Mariano Rigillo nella figura di Bergoglio predestinato Papa Francesco.
I due Papi alla Sala Umberto
I due Papi alla Sala Umberto. In questo teatrfo di Roma, fino al 23 aprile, è in scena il testo teatrale di Anthony McCarten, tradotto da Edoardo Erba, I due Papi, che vede protagonisti Giorgio Colangeli nella parte di Benedetto XVI e Mariano Rigillo nella figura di Bergoglio predestinato Papa Francesco. La regia è firmata da Giancarlo Nicoletti. Questo testo ha visto anche una versione cinematografica con Anthony Hopkins e Jonathan Pryce.
I due Papi – il contesto del dramma
I due Papi è un dramma che mette in evidenza situazioni e retroscena in parte sconosciute. Si nota una gara di bravura tra due personaggi che fanno scorrere senza rendersene conto due ore, compreso l’intervallo, in cui il tutto viene svolto. Si parla di dimissioni, da parte di ambedue i personaggi, di differenze di vedute, di accuse e confessioni che si tramutano poi in amicizia tra i due apparentemente rivali ecclesiastici. Il racconto che si dipana più sul piano umano che su quello religioso, i due sacerdoti si trovano a parlare di debolezze e colpe, rimorsi e paure svolgendo i loro ruoli.
I due Papi- trama
Papa Ratzinger non riesce più a sentire la voce di Dio, il che fa vacillare la sua fede; al contrario Bergoglio ha il rimorso e la vergogna di un peccato che non sa perdonarsi: essere stato complice della dittatura per salvaguardare la sopravvivenza dell’Ordine dei Gesuiti cui appartiene. Ambedue si comportano come due amici: si parla di Tv, di pallone, di musica e addirittura degli Abba, nonché delle avventure del Commissario Rex.
Due ore di spettacolo accattivante, tenero, attuale, che permette di arrivare ad elementi inediti dei due Papi. Le due visioni contrastanti del pensiero ecclesiastico, una conservatrice e l’altra progressista pastorale, s’incontrano ottimamente nella scena dove i due Papi si trovano a parlare davanti all’immagine del Giudizio Universale, nella Cappella Sistina.
Il finale del dramma
Il finale della storia la conosciamo: Benedetto XVI si dimette (non succedeva da 700 anni che un Papa si dimettesse) e Bergoglio viene eletto Pontefice con il nome di Francesco, pensando al poverello di Assisi.
Le dimissioni possono essere considerate un tema abbastanza grave, pesante, ma l’autore lo tratta leggermente, strappando qua e là anche dei sorrisi, ma che non allontana dalla serietà degli argomenti: scarsità di vocazioni, accuse di pedofilia, errori commessi dalla Santa Sede con le conseguenze che tutti abbiamo visto.
Il cast della pièce
Molto credibili ambedue gli attori, magistrali nelle loro interpretazioni: Giorgio Colangeli e Mariano Rigillo. Degne di nota anche Anna Teresa Rossini, nel ruolo di Suor Brigitta, la miglior amica di Papa Ratzinger ed Ira Fronten, nel ruolo di Suor Sofia, una giovane suora argentina che dibatte con l’allora cardinale Bergoglio della sua terra.
Uno spettacolo da vedere con un testo forte
I due Papi, uno spettacolo da vedere che si poggia su un testo di grande forza, che scandaglia l’animo umano restando egregiamente nel campo della commedia, grazie anche alla traduzione del testo di Edoardo Erba e di un impianto scenico di grande impatto realizzato da Alessandro Chiti.
Giancarlo Leone