Van Gogh ad Auvers. I suoi ultimi mesi. Sino al 3 settembre il Van Gogh Museum di Amsterdam presenta una mostra inedita sugli ultimi mesi del Maestro. In esposizione, le opere realizzate nel villaggio di Auvers-sur-Oise in Francia. E’ la prima mostra che offre una panoramica di quella che fu la fase finale, breve ma cruciale, nello sviluppo artistico del Maestro.
Van Gogh ad Auvers. I suoi ultimi mesi
Van Gogh ad Auvers. I suoi ultimi mesi, è una mostra imperdibile che riunisce prestiti da musei e collezioni private di tutto il mondo, tra cui capolavori come La chiesa di Auvers (1890, Musée d’Orsay, Parigi), Adeline Ravoux (1890, collezione privata) e Rami di castagno in fiore (1890, Emil Collezione Bührle, Zurigo). I visitatori, hanno l’opportunità unica di vedere molte opere di Vincent van Gogh, che non sono mai state esposte in precedenza insieme. Van Gogh in Auvers è stata organizzata in collaborazione con il Musée d’Orsay di Parigi, che ha concesso in prestito otto dipinti in via eccezionale per questo progetto speciale.
In mostra cinquanta dipinti e più di trenta disegni di Auvers
Vincent van Gogh arrivò nel villaggio di Auvers-sur-Oise, vicino a Parigi, il 20 maggio 1890, dopo aver trascorso un anno in un manicomio nel sud della Francia. Sperava che un nuovo luogo, dove potesse andare e venire liberamente pur essendo più vicino a suo fratello Theo a Parigi, gli avrebbe permesso di far fronte in modo più efficace alla sua condizione mentale.
Ad Auvers-sur-Oise il Maestro dipingeva spesso più di un dipinto al giorno
Auvers fu scelto per la presenza del dottor Paul Ferdinand Gachet (1828–1909), un medico specializzato nel trattamento della malinconia, che avrebbe potuto sostenere Van Gogh. Auvers sembrava un ambiente ideale per Van Gogh, che si mise subito al lavoro con un senso di speranza e una nuova ambizione. Qui il pittore era molto produttivo, creava spesso più di un dipinto al giorno, sperimentando liberamente nuovi approcci al colore, alla pennellata, ai formati e ai soggetti. Per quanto stimolante fosse il suo nuovo ambiente, i sentimenti di fallimento, solitudine e malinconia presero gradualmente il sopravvento, culminando nella decisione di Van Gogh di togliersi la vita. Morì il 29 luglio.
In visione anche otto opere prestate dal Musée d’Orsay di Parigi
La mostra riunisce cinquanta dipinti e più di trenta disegni di Auvers. Otto dipinti del Musée d’Orsay, originariamente appartenuti ai figli di Gachet, sono stati prestati per questa volta alla mostra, tra cui capolavori come La chiesa di Auvers (1890) e Autoritratto (1889).
Un prestito altrettanto eccezionale è Adeline Ravoux (1890), che appartiene a una collezione privata. Lo straordinario dipinto di Van Gogh della figlia del locandiere non è stato esposto dal 1955 e viene esposto per la prima volta nei Paesi Bassi. I rami di castagno in fiore (1890) dalla collezione Emil Bührle di Zurigo, anch’essa mai visitata prima in questo paese, sono una delle nature morte più impressionanti di Van Gogh.
Importante presenza quella di di dieci paesaggi panoramici dipinti nelle sue ultime settimane
Un’altra presenza importante è quella della serie di dieci paesaggi panoramici dipinti nelle sue ultime settimane, che saranno riuniti per la durata della mostra. Includono Fields Near Auvers (1890, Belvedere Museum, Vienna) e Undergrowth with Two Figures (1890, Cincinnati Art Museum). A corredo dell’esposizione, un’esclusiva serie di video in tre parti, esplora in modo più dettagliato gli ultimi mesi di Van Gogh. Una mostra molto interessante.
Anna Camia