Mi raccomando di Ciro Villano. Arriva al cinema dal 13 luglio il film diretto e interpretato da Ciro Villano, Mi raccomando, una commedia contro i pregiudizi. Una commedia all’italiana molto gradevole, divertente con molto camei.
Mi raccomando di Ciro Villano
Arriva al cinema dal 13 luglio il film diretto e interpretato da Ciro Villano, Mi raccomando, una commedia contro i pregiudizi. Nel cast, tra gli altri, Antonio Medugno, Anna D’Auria e le partecipazioni speciali di Davide Marotta, Franco Barbero, Maurizio Mattioli e Gianni Parisi.
Mi raccomando è commedia agrodolce
Il film è una commedia agrodolce che racconta le vicissitudini di due cognati perennemente in conflitto, costretti a lasciare la Campania per realizzarsi altrove. Tuttavia questo viaggio non è una passeggiata, tutt’altro e i due protagonisti scoprono presto che le apparenze possono ingannare.
Nel film si affronta comicamente il contrasto tra il Nord e il Sud
Nel film si affronta in modo divertente, ironico ma anche romantico il contrasto tra il Nord e il Sud, sfidando e rovesciando una serie di stereotipi comuni, evidenziando il conflitto tra onestà e disonestà di personaggi ambigui, che oscillano tra simpatia e furbizia. Spesso, sbagliando, si pensa che i furbi si trovino al Sud, pronti a fregare le persone più ingenue, ma in realtà stanno dappertutto.
Ed è così che Ciro, il protagonista della commedia (interpretato da Antonio Medugno), giovane e brillante laureato disoccupato, si ritrova coinvolto in un ingegnoso e geniale stratagemma architettato da suo cognato (Ciro Villano, anche regista del film) e da altri scaltri truffatori provenienti dal Nord. Questo nucleo di apparente sincerità, svela contrasti culturali tra il Sud e il Nord, con tutti i loro aspetti folkloristici, mentre c’è anche un amore complicato che sarà, però, a lieto fine.
Il regista Ciro Villano descrive così il suo film
Riguardo questa commedia, il regista Ciro Villano ha dichiarato: “Sono legato a questo film soprattutto perché le riprese sono durate tre anni, in quanto ha attraversato il periodo peggiore per il nostro settore. Lo abbiamo iniziato nel periodo di pre-pandemia, poi lo abbiamo dovuto bloccare e, purtroppo, c’è stato un cambiamento di cast. Il bambino, che è uno dei protagonisti, è cresciuto, ma non abbiamo mollato. La tenacia della produzione e del cast tecnico-artistico ha fatto sì che il film venisse portato a termine e che arrivasse ora nelle sale. Quindi, al di là del concetto della commedia, che comunque racconta qualcosa di vero, cioè il fatto di non avere pregiudizi nei confronti del Nord e del Sud, per me passa addirittura in secondo piano perché la bellezza del film è stata nel farlo e realizzarlo”.
“La pandemia ha distrutto tantissime piccole produzioni indipendenti, soprattutto nel cinema, mentre noi ce l’abbiamo fatta e, alla fine, mi sono emozionato perché ne siamo venuti fuori. L’idea dei cognati contro risulta particolarmente originale e simpatica. La storia della civiltà umana ha visto subentrare le mogli, che creano sempre fastidi. Scherzi a parte, era un modo divertente di sottolineare che i truffatori non hanno bandiere, sono al Nord, al Sud, in Italia, America, Russia. Raccomandazioni e scorciatoie fanno parte dell’essere umano, ovunque”.
Mi raccomando risulta una commedia all’italiana molto gradevole, divertente con alcuni camei
Mi raccomando risulta una commedia all’italiana molto gradevole, divertente, così come sono molto divertenti i camei di Davide Marotta (che spesso abbiamo visto recitare accanto all’attore napoletano Carlo Buccirosso), Franco Barbero, nella parte di un vecchio soldato della Prima Guerra Mondiale che s’incanta davanti alla tv, e Maurizio Mattioli, che prima interpreta il ruolo di un particolare avvocato, e poi di un medico.
Molto sensuale la partecipazione dell’attrice Anna D’Auria, genuina e frizzante, che caratterizza la tipica donna napoletana, simpatica e solare. Mi raccomando, con le belle musiche di sottofondo di Pino Tafuto, è un film prodotto da Salvatore Scarico e Manuela Montella, distribuito da Green Film s.r.l. Da vedere.
Giancarlo Leone