Gli Assiri all’ombra delle due Torri a Bologna. Ultimi giorni per vedere questa mostra, nel Museo Civico Medievale di Bologna, il cui titolo ad effetto, fa conoscere un importante reperto. Si tratta di un mattone rinvenuto a Ninive, dalla missione Iracheno-italiana, reperto iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq, trafugato e poi ritrovato dal Nucleo dei Carabinieri che si occupano del patrimonio di Bologna. Mattone che è all’inaugurazione della mostra è stato riconsegnato ufficialmente all’Iraq. L’iniziativa espositiva, è a cura di Nicolò Marchetti.
Gli Assiri all’ombra delle due Torri a Bologna
Gli Assiri all’ombra delle due Torri a Bologna. Ultimi giorni per vedere questa mostra, che chiude il 17 settembre, che è stata inaugurata da S.E. il Presidente della Repubblica dell’Iraq, Abdul Latif Rashid, in forma strettamente riservata, a cui hanno presenziato Matteo Lepore, il sindaco di Bologna; Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana; Vittorio Sgarbi, sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura; Eva Degl’Innocenti, direttrice Settore Musei Civici Bologna.
Il reperto oggetto dell’esposizione è un mattone cotto del re assiro Salmanassar III
Il reperto oggetto dell’esposizione è un mattone cotto del re assiro Salmanassar III (858-824 a.C.) con un’iscrizione cuneiforme, che ne rivela la sicura provenienza dalla ziggurat (tempio-torre a gradoni) dell’antica Kalkhu (moderna Nimrud), la prima capitale dell’impero neoassiro, distrutta nel 2016 dall’iconoclastia dell’ISIS.
Dopo la liberazione della metropoli, nel giugno 2017, dall’occupazione da parte dell’ISIS che durava sin dal 2014, la Missione Archeologica Iracheno-Italiana, è stata chiamata a dare un contributo all’esplorazione e alla protezione del settore orientale corrispondente all’antica Ninive, leggendaria capitale dell’Assiria. La città era ormai gravemente minacciata dall’espansione urbana, tanto che oggi, oltre un terzo del sito, può dirsi pressoché perduto, per l’esplorazione archeologica.
Il progetto è stato concepito con una nuova formula di mostra sostenibile
Il progetto è stato concepito con una nuova formula di mostra sostenibile, con l’obiettivo di comunicare al pubblico contenuti storici relativi all’impero neoassiro (Mesopotamia, IX-VII secolo a.C.), attraverso modelli digitali stampati in 3D, raccontando alcune specificità e sfide della collaborazione scientifica e cooperazione italiane con la Repubblica dell’Iraq e con la città di Mosul in particolare.
In mostra, sono esposte 36 repliche al vero di sigilli e cretule neoassiri e di testi cuneiformi provenienenti da Ninive
In mostra, sono esposte 36 repliche al vero di sigilli e cretule neoassiri e di testi cuneiformi, provenienti dal progetto di scavo nel mega-sito di Ninive, che si estende su 750 ettari con 12 km di mura, sono state scelte per raccontare storie antiche e moderne. Tra queste è presente la riproduzione del mattone del re assiro Salmanassar III, proveniente dalla ziggurat dell’antica Kalkhu sequestrato dai Carabinieri.
In visione due due frammenti di rilievi palatini della metà del VII sec. a.C.
Sono inoltre esposti, anche due frammenti di rilievi palatini della metà del VII sec. a.C., scoperti dalla missione italiana nel 2022 nel Palazzo Nord di Assurbanipal e un ulteriore frammento, dalle collezioni del Museo Archeologico di Venezia, pressoché identico agli altri due e anch’esso proveniente dall’acropoli di Ninive.
In mostra anche tre sculture di artisti contemporanei di origine irachena: Baldin Ahmad, Resmi Al Kafaji, e Qassim Alsaedy
Il percorso espositivo si completa con l’allestimento nella Sala delle Arche, all’interno della collezione permanente del museo, di tre sculture realizzate dagli artisti contemporanei di origine irachena Baldin Ahmad, Resmi Al Kafaji e Qassim Alsaedy, che da oltre quarant’anni vivono in esilio in Europa, e hanno unito le loro ricerche e comuni vicende biografiche nel progetto espositivo itinerante Two Shores (Due Sponde).
Anna Camia