Cabaret al Brancaccio. In questo teatro di Roma, fino al 12 novembre, è in scenaCabaret, basato su uno spettacolo di John Van Druter. Da non perdere.
Cabaret al Brancaccio
Al Teatro Brancaccio di Roma, fino al 12 novembre, è in scena Cabaret, basato su uno spettacolo di John Van Druter, che vede protagonisti nei ruoli principali Arturo Brachetti e Diana Del Bufalo. Prodotto da Fabrizio Di Fiore Entertainment, lo spettacolo ha la regia di Arturo Brachetti e Luciano Cannito.
Cabaret – trama
La storia si svolge in una Berlino ambientata nel 1930 dove sesso, cocaina, lussuria, trasgressione sono i cardini principali della pièce (Il musical è stato reso famoso dal film di Bob Fosse nel 1972, con Liza Minnelli, e ambientato in una Berlino pre-nazista, tra il 1929 e il 1933) e che troviamo al Kit Kat Club, squallido rifugio dalla crescente minaccia nazista, dove artefice di tutto è il “burattinaio” interpretato magistralmente da Arturo Brachetti.
Arturo Brachetti è uno straordinario showman
Senza dubbio il celebre attore, si conferma essere uno straordinario showman, illusionista, trasformista, capace di catturare l’attenzione, anche di quella fascia di pubblico che può apparire distratta. Un vero istrione da palcoscenico, che fa qualche sporadica incursione nel “quick change” che non risulta invasiva rispetto alla trama. Fin dalle prime note di “Willkommen” trasmette una discreta disinvoltura anche nel canto, alternando scanzonati siparietti con “Two Ladies” a momenti poetici di tenerezza con “If You Could See Her”.
Diana del Bufalo appare strepitosa
Diana Del Bufalo, che nel musical interpreta il ruolo che nel film fu di Liza Minnelli, è Sally Bowle, appare strepitosa, sbarazzina e a tratti indolente sul piano della recitazione, ottima presenza scenica, assistita da una voce molto piacevole e doti attoriali rilevanti, capace di rendere onore al personaggio che interpreta. Subito, appena entra in scena, si fa notare con il divertente brano “Don’t Tell Mama” tanto che la sua presenza è sufficiente a suscitare il gradimento del pubblico.
L’ingrediente di successo del musical non è solo la trasgressione
Ma la trasgressione di cui è infarcito tutto il musical, non è il suo unico ingrediente di grande successo. Ci sono anche le vicende parallele rispetto al Kit Kat Club, come l’amore della soubrette cabarettista inglese Sally Bowles con lo statunitense Cliff Bradshaw, molto ben interpretato da Cristian Catto, capace di colpevolizzare la leggerezza di alcune donne inclini all’aborto senza farsi tanti scrupoli. Egli rappresenta l’autentico spirito del giovane scrittore alla ricerca dell’ispirazione, che si lascia trascinare dagli eccessi e dall’ambiguità di una Berlino decadente, prossima ad un cambiamento.
L’aspetto politico emerge con chiarezza: il nazismo è alle porte
Altro tema che viene fuori è l’aspetto politico del momento con il crescente nazismo che verrà prepotentemente fuori da lì a qualche anno, che tocca il sentimento che sta nascendo tra Fraulein Schneider ed Herr Schultz, sarà solo un’illusione che presto risulterà essere un amore proibito.
L’incredulità naif del fruttivendolo Herr Schultz, interpretato da Fabio Bussotti, che, orgoglioso di essere tedesco, non concepisce che non basta essere tedesco per ritenersi tale, poiché essere di origine ebrea non lo rende una “razza pura”. Christine Grimandi, che è una bravissima Fraulein Schneider, da anni proprietaria di un albergo, dove alloggia in una stanza Herr Schultz, ha vere doti attoriali, che sono evidenziate nei minimi particolari e la rendono molto valida in scena.
Fabio Bussotti e Christine Grimandi interpretano una coppia matura
Fabio Bussotti e Christine Grimandi interpretano una coppia matura che sembra trovare nell’affetto reciproco una speranza cui aggrapparsi, prima di soccombere alle ineluttabili conseguenze dell’avvento del nazismo. Il cast che vede anche talenti come Giulia Ercolessi (Fraulein Kost) e Niccolò Minonzio (Ernst Ludwig) è stato accolto con calorosi applausi per le loro valide interpretazioni. Loro contribuiscono a creare un’atmosfera avvincente ed intensa, rendendo Cabaret un’esperienza teatrale indimenticabile.
La direzione musicale di Giovanni Maria Lori è notevole
La direzione musicale di Giovanni Maria Lori è notevole, con l’orchestra dal vivo posizionata sopra gli interpreti, esegue brillantemente le composizioni musicali e mantiene l’atmosfera molto immersiva. D’effetto le scene di Rinaldo Rinaldi, perfettamente attinenti i costumi di Maria Filippi, superlative le coreografie di Luciano Cannito, che firma anche un’ottima regia con Arturo Brachetti.
Cabaret è un musical imperdibile
Cabaret, un musical che merita assolutamente di essere visto. Imperdibile, anche perché ha un finale, che è un vero e proprio pugno nello stomaco. Un finale, che non vogliamo rivelare per non rovinare la sorpresa, ma sicuramente striderà con i divertimenti, le luci, i balli che danno vita allo spettacolo.
Giancarlo Leone