Non fui gentile fui Gentileschi. Solo fino a domenica 22 ottobre, è in scena al Teatro Arcobaleno di Roma questo monologo, che vede protagonista Debora Caprioglio, con un testo di Roberto D’Alessandro.
Non fui gentile fui Gentileschi
Non fui gentile fui Gentileschi. Solo fino a domenica 22 ottobre, è in scena al Teatro Arcobaleno di Roma questo monologo che vede protagonista Debora Caprioglio. Il testo è di Roberto D’Alessandro (che firma anche la regia) e Federico Valdi.
Il contesto del monologo nella Roma del 1600
Luci e ombre della Roma del 1600, illuminate dalla pittura di una donna che ha fatto di questa arte il suo motivo di vita. L’intenso assolo, esplora la figura della Gentileschi come donna e artista.
La trama del monologo in cui campeggia Debora Caprioglio
Lei racconta al pubblico di sé, della sua vita: dall’infanzia, dopo la perdita della mamma, trascorsa in un mondo maschilista, da soli uomini, a cominciare dal padre, il pittore Orazio Gentileschi. Prosegue fino all’incontro con il maestro Agostino Tassi, a cui Orazio l’affida per iniziarla all’arte della pittura, un mestiere in cui le donne non erano nemmeno contemplate. Ma sarà anche lui l’artefice dello stupro, perché abuserà della giovane Artemisia. Sarà questo trauma, con conseguente processo, che segnerà profondamente la vita artistica di Artemisia, rendendola una figura di riferimento per la lotta dei diritti delle donne. Ed ecco che in seguito a questo atto, molto somigliante agli attuali femminicidi di cui sono piene le cronache giornalistiche e televisive, la pittura della Gentileschi sarà drammatica, carica di pathos e sensualità.
Il suo stile caravaggesco, con forti chiaroscuri, con il raggio di luce rivelatore che nel suo caso non rappresenta la grazia di Dio, ma la giustizia divina, che si abbatte su Oloferne per mano di Giuditta, o che condanna i vecchioni pronti ad importunare la povera Susanna.
Bravissima ed intensa Debora Caprioglio che in questo monologo, diretta da Roberto D’Alessandro
Bravissima ed intensa Debora Caprioglio che in questo monologo, magistralmente diretta da Roberto D’Alessandro, ci mette tutta la passione e la recitazione nel raccontare di questa donna, di questa grandissima pittrice che risplende della sua vittoria su un mondo governato da uomini. Uno spettacolo, un monologo senz’altro imperdibile.
Giancarlo Leone