Il marito invisibile al Quirino. Edoardo Erba dirige un lavoro dalla sceneggiatura assolutamente particolare, tutta tesa a dimostrare quanto l’attuale realtà virtuale, si sia talmente incarnata nelle nostre mentalità e nei nostri quotidiani atteggiamenti, al punto che ormai si sta, seppur lentamente, sostituendo al reale.
Il marito invisibile al Quirino
Il marito invisibile al Quirino. Nello spettacolo in scena in questo teatro dal 5 al 10 dicembre, assistiamo ai colloqui di due amiche che, tramite videochat, senza mai guardarsi materialmente in volto tra di loro. Si raccontano fatti ed avvenimenti della loro vita passata, presente e, forse, futura; in particolare una delle due, Lorella (Marina Massironi, abile ed adeguata alla rappresentazione) racconta, tra l’altro, a Fiamma (Maria Amelia Monti, come al solito dotata di un efficace e graffiante senso dell’humour) di essersi sposata.
Il marito invisibile – il contesto
L’idea immediata che ci si forma, è quella di trovarsi dallo psicoterapeuta, forse anche dallo strizzacervelli, ma in ogni caso è pur vero che se effettivamente le due protagoniste si osservano soltanto attraverso due teleschermi, è anche vero che riescono ad interagire molto agevolmente, facendo poco pesare la distanza tra reale e virtuale.
Il loro è un colloquio che se si fosse svolto in un contesto “normale”, avrebbe avuto la caratteristica di una “ciacolata”, tutta al femminile, assolutamente normale ma che, purtroppo, in epoca digitale, si svolge per mezzo di due enormi teleschermi, sui quali compaiono i volti delle protagoniste e gli ambienti casalinghi che le ospitano.
Il lavoro è simpatico, innovativo con due personaggi virtuali che comunicano in videocall
Il lavoro è simpatico, innovativo per l’ambientazione e per l’idea di introdurre in palcoscenico non tanto due personaggi fisici ma due personaggi virtuali, tanto più che la videocall, che copre l’intero arco del divertente spettacolo, è tutta un programma. Si parla di cose che ci sono e non ci sono, di un marito che esiste ma che in effetti esisterebbe ma che – in effetti – è veramente “invisibile”, di reciproci sospetti, tra le due che pensano, ognuna, che l’altra sia mentalmente tarata.
Uno spettacolo dai caratteri innovativi quanto basta per essere visto gradevolmente
In sostanza , uno spettacolo dai caratteri innovativi quanto basta per essere visto gradevolmente, per essere guardato sul teleschermo in maniera tale da poter comporre e scomporre le immagini delle due amiche che, uscendo di scena al termine della rappresentazione, continuano a guardarsi nei rispettivi telefonini.
Il trionfo del virtuale in teatro
Il trionfo del virtuale in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale la fa da padrona, nelle triste prospettiva di sostituirsi definitivamente alla mente umana; anche se qualcuno ritiene che sarà sempre l’uomo fisicamente inteso a dominare l’intelligenza della macchina…..
Andrea Gentili