Il vedovo allegro alla Sala Umberto. Lo spettacolo in scena in questo teatro capitolino, dal 26 dicembre e che resterà in scena fino al 21 gennaio prossimo, opera di Carlo Buccirosso, è un vero e proprio inno alla napoletanità di un attore e compositore, oltre che regista.
Il vedovo allegro alla Sala Umberto
Il vedovo allegro alla Sala Umberto di Roma. Lo spettacolo in scena in questo teatro dal 26 dicembre e che resterà in scena fino al 21 gennaio prossimo, opera di Carlo Buccirosso, è un vero e proprio inno alla napoletanità di un attore e compositore, oltre che regista. Egli abituato ad interpretare parti da uomo napoletano, medio piccolo -borghese come nel caso di questo Cosimo Cannavacciuolo, che è l’indiscusso protagonista di una sceneggiata.
E’ un lavoro divertente in due tempi
La pièce tratta dei problemi di un antiquario rimasto vedovo causa covid, venutosi a trovare immerso in una serie di problemi di natura economica. E’ un lavoro divertente in due tempi, un tantino lungo, interpretato da una serie di attori, cuciti esattamente sul protagonista, che evidenziano come lo stato di vedovo del Cannavacciuolo, sia pure portatore di una certa tristezza, possa dare vita a tutta una serie di gags basate sulla latente operetta di Franz Lehar, le cui musiche fanno da introduzione e da chiusura, alle vicissitudini che Buccirosso sornionamente porta in scena.
Il vedovo allegro – trama
Il tutto con il divertente appoggio di un portinaio (Massimo Andrei, perfetto interprete del mestiere di chiaccherone pagato dai condomini), di una pseudo attrice (Stefania De Francesco, nella parte di una donna gratuitamente ospitata nella casa dell’antiquario ), di una coppia di coniugi infertili (Gino Monteleone e Donatella De Felice), di una invadente cameriera figlia del portiere (Elvira Zingone), di un ginecologo sui generis (Matteo Tugnoli) e di un petulante Davide Marotta, dei panni di un altro figlio del portinaio chiacchierone.
Le evoluzioni ed i contorsionismi ideati dall’autore, sia pure alquanto elaborati, scorrono abbastanza correntemente sul palcoscenico, anche grazie alle battute condite di splendida napoletanità, di tutti i partecipanti all’azione, che li vede impegnati nel cercare di dare un figlio alla coppia infertile ( accenno assai originale a problemi della vita di oggi riguardanti il concepimento in vitro ) ed ad evitare il sequestro della casa dell’antiquario, che non riesce più a pagare le rate del mutuo acceso per comperarla (altro accenno ad altro problema di grande attualità).
E’ uno spettacolo divertente, simpatico, condito di arguta comicità
E’ uno spettacolo divertente, simpatico, condito di arguta comicità che il pubblico mostra di gradire applaudendo, anche a scena aperta, che termina…..con il valzer della “vedova allegra” la cui storia è sottilmente paragonabile a quella condita da Buccirosso.
Andrea Gentili