28 motivi per innamorarsi al teatro Off/Off. In questo teatro di Roma, fino a domenica 25 febbraio, è in scena la pièce di Jennifer Lane – traduzione di Enrico Luttmann – 28 motivi per innamorarsi, che vede protagonisti Pino Quartullo e Roberta Giarrusso.
28 motivi per innamorarsi al teatro Off/Off
In questo teatro di Roma, fino a domenica 25 febbraio, è in scena la pièce di Jennifer Lane – traduzione di Enrico Luttmann – 28 motivi per innamorarsi, che vede protagonisti Pino Quartullo e Roberta Giarrusso, con l’adattamento e la regia di Fabrizio Coniglio.
La coppia al centro della pièce
In questa pièce in primo piano la coppia: con sullo sfondo una scenografia particolare, costituita solo da un tavolo, due sedie e innumerevoli scatoloni che contengono abiti, libri, biancheria, un uomo e una donna si rincontrano nella casa di lui e, dopo una forte crisi coniugale, stanno per divorziare. Dopo alcuni mesi di separazione, vogliono tentare un test pubblicato sul Corriere della Sera, dove due persone devono rispondere a 28 domande per rendersi conto se hanno delle possibilità di tornare a fare coppia.
Andrea e Ginevra sono Pino Quartullo e Roberta Giarrusso
Nel caso di Andrea e Ginevra – nei cui panni sono ben compenetrati i due attori Pino Quartullo e Roberta Giarrusso – si cerca di rimettere insieme i pezzi di un matrimonio dilaniato, interrotto a causa della morte del loro piccolo figlio Jacopo, a causa di un incidente stradale.
La commedia ruota intorno a questi due poli che, di volta in volta, attraggono e respingono Ginevra, combattuta tra il desiderio di tornare con il marito e la decisione di mettere fine ad un rapporto che per lei è molto doloroso. D’altro canto Andrea non ha mai perso la speranza di tornare insieme alla moglie – è lui a proporle il test – e tenterà di dissuadere la moglie di chiedere il divorzio.
I dubbi e le paure si una coppia al centro della pièce
Non sono tanto le 28 domande il fil rouge della commedia, quanto mettere a confronto due dubbi, due paure: per Andrea, il timore di perdere la persona che lui ha scelto per la vita; per Ginevra, la presenza di Andrea le ricorda una famiglia che è andata in pezzi, un figlio che ha perduto e che rivede negli occhi del marito, e confrontarsi con tutto ciò, che l’ha terrorizzata.
Per lei il divorzio potrebbe essere la possibilità di chiudere con un passato di madre che vive con un profondo senso di colpa. Il compito di Andrea è irto di difficoltà, difficile, perché dovrà aiutare Ginevra ad uscire da quel blocco mentale, che ha interrotto lo scorrere della sua vita, ma, grazie alla sua capacità di gettare un ponte tra il passato e il futuro, avrà la meglio sul comportamento negativo della moglie, che avrebbe cercato di autopunirsi. Una punizione che certo non avrebbe giovato alla sua esistenza.
La perdita di un bimbo fa allontanare Ginevra da Andrea
Nel corso della pièce si nota un cambiamento nel vestire della donna: dapprima si presenta con un abito austero, per poi passare ad indossare una tuta da ginnastica più comoda, uguale a quella di Andrea. Quest’ultimo la porterà dalla sua parte, prima con il sesso, poi tentandola con una pizza che mangerà di gusto.
Solo alla fine Andrea, parlandole con affetto, farà comprendere a Ginevra che in una coppia non esiste solo il passato, ma anche il futuro e la loro storia può ancora avere un senso. I dialoghi sono molto serrati, e le rivendicazioni sono la forza di questo testo a due, dove il tono della commedia non cede mai il passo al dolore.
Una pièce imperdibile, sicuramente da vedere
In 28 motivi per innamorarsi, sicuramente imperdibile, da vedere, i due attori offrono una recitazione misurata, il cui gioco di domande e risposte, ha conquistato, emozionato, commosso e coinvolto, anche il pubblico in teatro.
Pino Quartullo evidenzia di più il dolore della possibile perdita della moglie, e così facendo con sospiri e affetto, cerca di assecondare le richieste di Ginevra. Roberta Giarrusso invece è più aggressiva, ma anche perché è una donna disorientata, e rende bene questa incertezza emotiva, grazie a gesti nervosi, improvvisi, scatti d’ira, che si mescolano anche a momenti di affetto.
Un finale bello e commovente con il sottofondo dio Mina
Tutto ciò grazie alla valida e sapiente regia di Fabrizio Coniglio, che ha adattato il testo in modo efficace ed intelligente. Bello e commovente il finale con in sottofondo il brano cantato da Mina, La voce del silenzio.
Giancarlo Leone