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La locandiera al teatro Furio Camillo

La locandiera al teatro Furio Camillo . E’ andata in scena al Teatro Furio Camillo di Roma una nuova versione de La Locandiera di Carlo Goldoni, con un adattamento di Giovanni Nardoni.

La locandiera al teatro Furio Camillo

La locandiera al teatro Furio Camillo. E’ andata in scena in questo teatro di Roma una nuova versione de La Locandiera di Carlo Goldoni, con un adattamento di Giovanni Nardoni. Protagonista Valeria Pistillo.

Un allestimento anni ’70 sottolinea la modernità di Mirandolina


Il regista, proponendo un allestimento creato con scene e costumi molto vicini alla “pop art” degli Anni ‘70 ha voluto sottolineare la modernità della settecentesca Mirandolina, protagonista della medesima arguta rivoluzione cui è sottoposta spesso la donna oggi.

Nel testo di Carlo Goldoni la sintesi tra il passato e il futuro della condizione femminile

Lo stesso Goldoni, precorrendo i tempi, ci mostra una donna capace di essere un’ottima imprenditrice, designata dal padre nel testamento alla conduzione dell’azienda di famiglia. Non è, come le altre donne del tempo, la classica damina, donna geisha che si lascia assoggettare dall’uomo. Motivo occasionale dell’analisi, lo scempio venutosi a creare ai danni della versione de “La Venere degli stracci” di Michelangelo Pistoletto installata a Napoli; e come “La Venere degli stracci”, Mirandolina è la sintesi tra il passato e il futuro della condizione femminile, mettendo in evidenza un umorismo amaro nel finale, che sfocia nel pessimismo del compromesso: il matrimonio.

La Locandiera è un classico della tradizione teatrale rivisitato da un maestro della scena contemporanea, che pone l’accento sulla straordinaria attualità del primo testo italiano dove è protagonista una donna.

Mirandolina – trama

Mirandolina è una scaltra donna d’affari o una donna vanitosa? La Locandiera, bella proprietaria di una locanda alle prese con le proposte amorose da parte del Conte d’Albafiorita e del Marchese di Forlinpopoli e con la misoginia del Cavaliere di Ripafratta. La donna alla fine riuscirà a superare le resistenze del Cavaliere e a farlo innamorare, vincendo la sfida con sé stessa; anche lei troverà l’amore nello straniero Cavaliere e perderà il controllo. Deciderà di non cedere all’uomo dominante e sceglierà con sofferenza un’altra strada.

Mirandolina con la sua intelligenza e la sua abilità sconfigge tutta l’aristocrazia, liberandosi in un colpo solo di un cavaliere, per la prima volta non misogino, perché s’innamora di Mirandolina, di un conte e di un marchese, decidendo poi di sposare Fabrizio, il suo servitore, un ragazzo più giovane, che piaceva al padre defunto, pochi mesi prima e che può dominare come già faceva, essendo già al suo servizio e perciò controllabile, confermando così il proprio carattere di donna realista e pragmatica, con i piedi ben saldi a terra.

Un classico della tradizione teatrale italiana

Per la bella locandiera, scegliere come marito il suo servitore, è un atto profondamente politico, poiché compie una scelta che mette al centro la servitù, gli attribuisce potere e riconoscimento, nobilita il ruolo dei commercianti e degli artisti: la locanda diventa il luogo dove verrà riscritta la storia del nostro Paese, la storia che forse riguarda tutti noi.

Una bravissima Valeria Pistillo è la protagonista della pièce

La protagonista, una bravissima Valeria Pistillo, come dicevamo, ben compenetrata nel suo ruolo, è un personaggio a tutto tondo, capace di dominare la scena, utilizzando le arti della seduzione ma soprattutto l’astuzia, l’intelligenza, la ragione concreta e saggia, è la regina incontrastata di questa commedia divertente, arguta e dal sapore dolceamaro.

Giovanni Nardoni è regista e narratore nella pièce

L’allestimento di Giovanni Nardoni, che in questo lavoro oltre che essere regista, interpreta un novello Goldoni-narratore, punta tutto sull’aspetto rivoluzionario di una figura tutt’altro che civettuola, e scontata, bensì una donna emancipata che precorrerà i tempi. La Pistillo dà vita ad una Mirandolina differente da quella che la tradizione ha spesso proposto, sottolineando la profondità dell’approccio goldoniano: un personaggio brillante, moderno e con una vocazione femminista che la tradizione italiana vuole legato a un cliché femminile.

Un valido cast di attori coadiuva la protagonista

Fa da contorno alla Pistillo-Mirandolina, un valido cast di attori formato da Tiziano Di Sora (Il Cavaliere di Ripafratta), Pierre Bresolin (Il Conte d’Albafiorita), Beniamino Furcolo (Il Marchese di Forlinpopoli), Giorgio Torroni (Fabrizio, il servitore di Mirandolina), Daniela Ferri (Denja Anira), Paola Alviano Glaviano (Ortensia) ed Elia Rinaldi.

La Locandiera è uno spettacolo complesso

La Locandiera di Giovanni Nardoni è un lavoro ricco di stratificazioni e rimandi, citazioni ed allusioni. Uno spettacolo complesso che vuole mettere in luce la forza rivoluzionaria e politica di un testo, che vede una protagonista femminile, emblema di emancipazione e simbolo di un cambiamento, che segnerà tutta la drammaturgia seguente.

Giancarlo Leone

 

 

Giancarlo Leone: Giornalista specializzato in teatro