Montagne russe al teatro Manzoni di Roma. Fino al 18 febbraio è in scena, in questo teatro, la bella pièce di Eric Assous, Montagne russe, che vede protagonisti Edy Angelillo e Pietro Longhi.
Montagne russe al teatro Manzoni di Roma
Montagne russe – trama
Lui, per fare colpo sulla bella Juliette, si atteggia a uomo di mondo, mentre la ragazza è più riservata e misteriosa, con variegate identità, tanto da rendere nebulosa la conversazione, facendola scivolare come nel tragitto dei carrelli delle montagne russe che, dopo aver raggiunto il punto più in alto, vanno giù ad enorme velocità verso il basso.
Una commedia brillante con ritmi incalzanti
Alti e bassi che innervosiscono Pierre che si aspettava di “consumare” la sua avventura nella propria abitazione, dopo le premesse nate al bar. Sono varie le identità che Juliette pone in essere e sembra che lo faccia per uno scopo, che rivelerà solo alla fine, spiazzando Pierre e il pubblico. All’inizio, quando entrano nell’appartamento, lei sembra timida, un po’ imbarazzata, vede le foto della moglie e del figlio dell’uomo, i quadri alle pareti, e Pierre deve rivelare la sua identità, che è sposato, che ha un figlio, ma sia lui che la moglie hanno un rapporto di amore libero.
La protagonista femminile cambia in continuazione identità
E per dargli una prova gli mostra un piccolo registratore dove ha registrato tutto ciò che si sono detti, dall’incontro al bar all’arrivo nell’appartamento. Altro cambio di identità, Pierre è sempre più confuso: si dichiara amica della di lui moglie che l’ha ingaggiata per mettere alla prova la fedeltà del marito.
Un finale particolare spiazzerà gli spettatori
A questo punto gli spettatori, così come Pierre, rimangono sconcertati dalle innumerevoli identità assunte da Juliette e tra risate e riflessioni, battute che si consumano tra i dialoghi, ci chiediamo quale potrà essere la nuova mossa che la donna escogiterà e per quale fine.
E la nuova mossa arriverà, anche per non lasciare l’uomo e il pubblico in sospeso. Il finale sarà molto particolare, spiazzerà tutti e sarà del tutto inaspettato. Non riveleremo il finale, per quello dovrete andare a teatro, ma diremo solamente che le “montagne russe” del titolo, assumeranno un ruolo e non solo metaforico.
Un cast formato da Pietro Longhi e Edy Angelillo in perfetta sintonia
Una pièce imperdibile con un finale a sorpresa
Montagne russe, una pièce senz’altro imperdibile per le emozioni che offre il testo di Eric Assous e soprattutto per il finale che lascia tutti spiazzati, commossi ma anche divertiti. Da vedere.
Giancarlo Leone