La Pace una commedia sempre attuale. Vincenzo Zingaro, con la sua Compagnia Castalia per festeggiare i 32 anni di attività, riporta in scena, al Teatro Arcobaleno di Roma, fino al 24 marzo, un capolavoro di Aristofane, La Pace, nella sua storica edizione.
La Pace una commedia sempre attuale
La Pace, una commedia sempre attuale. Vincenzo Zingaro, con la sua Compagnia Castalia per festeggiare i 32 anni di attività, riporta in scena, al Teatro Arcobaleno di Roma, fino al 24 marzo, un capolavoro di Aristofane, La Pace, nella sua storica edizione. La sua regia offre una rappresentazione fresca, moderna, animata dalle divertenti maschere create da Rino Carboni. La pace può essere solo frutto di un forte impegno di tutti.
La Pace di Aristofane – trama
In questa commedia, il protagonista è un anziano contadino ateniese, Trigeo (interpretato da Giovanni Ribò), che, stanco delle devastazioni della guerra, decide di andare da Zeus per pregarlo di mettere fine a tutto ciò. Preso uno scarafaggio stercorario alato arriva alla dimora celeste di Zeus, ma trova Ermes (Piero Sarpa): gli dei si sono recati in un altro luogo, perché stanchi dei Greci che litigavano sempre. Era rimasto solo Polermo, simbolo della guerra, che aveva fatto prigioniera Pace (Irene Catroppa, che è sempre silenziosa e si presenta sempre ballando).
Trigeo viene a sapere che Brasida e Cleone, grandi fautori della guerra, erano morti: per questo Zeus chiamò a raccolta i Greci, perché forse era arrivato il momento di liberare Pace. Così con l’aiuto di alcuni contadini (Mario Piana, Fabrizio Passerini, Rocco Militano), Pace viene liberata e con lei anche Opora (Laura De Angelis), che rappresenta la stagione dei frutti. Successivamente Trigeo sposerà Opora.
La gioia della pace ritrovata rende felice Aristofane anche se dura poco
La gioia della pace ritrovata rende felice Aristofane, che s’illude che la pace sia duratura, cosa che non fu, poiché quella era solo una tregua.
Così Aristofane chiama in aiuto tutti i Greci, creando una situazione di solidarietà e sono proprio degli umili contadini che cercano di liberare la Pace. L’attualità di Aristofane sta nel fatto che il pubblico avrà modo di riscontrare dei dualismi tra la nostra società e quella greca antica. Tra momenti di comicità e momenti di riflessioni amare, si inseriscono anche riflessioni da parte degli spettatori.
Il regista Vincenzo Zingaro ha riadattato il testo
Il regista Vincenzo Zingaro, riadattando il testo, pone l’accento su una riscrittura alquanto contemporanea, che mantiene un forte legame, con i temi classici e con le problematiche universali. In un’epoca dove la commedia non aveva ancora moralizzato i costumi, Aristofane ride di tutto ciò, delle cose umane e divine, avendo in primis lo scopo di far divertire gli spettatori.
Aristofane non scrive solo per far ridere
Vincenzo Zingaro, mettendo in scena La Pace di Aristofane, autore straordinario, fa notare che le sue commedie, non sono vincolate al tempo e al luogo. Lo spettatore non deve documentarsi, su conoscenze storiche per ridere di gusto. Aristofane non scrive solamente per far ridere. Il commediografo si serve della comicità, per bacchettare vizi e debolezze dell’umanità. Dietro la sua risata c’è un intento didascalico, segno anche di un amore profondo per la sua città distrutta dalle guerre fratricide che portano la Grecia verso la rovina. Come notiamo ne La Pace c’è molta attualità e le guerre che stiamo vivendo sulla nostra pelle ce lo dimostrano.
La Pace è un’opera da non perdere, un inno alla pace duratura
La Pace un’opera sicuramente da vedere, imperdibile che il regista Vincenzo Zingaro ha riadattato perfettamente anche questa volta, curandone le musiche. Un inno universale contro la guerra in generale, contro i conflitti che ha vari spunti di riflessione da rendersi molto aderente alla difficile realtà del nostro tempo.
Giancarlo Leone