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    Categories: Spettacolo

Le preziose ridicole al Sala Umberto

Le preziose ridicole al Sala Umberto. E’ in scena in questo teatro di Roma un delizioso spettacolo, che si rifà idealmente a un interessante lavoro di Molière dal titolo Le preziose ridicole, che viene considerato il punto di passaggio tra la Commedia dell’Arte e il teatro più moderno. 

Le preziose ridicole al Sala Umberto

Le preziose ridicole al Sala Umberto. E’ in scena in questo teatro di Roma questo delizioso spettacolo, che si rifà idealmente a un interessante lavoro di Molière dal titolo Le preziose ridicole. Protagoniste della divertente parafrasi, due bravissime attrici-cantanti-ballerine, ossia Benedicta Boccoli e Lorenza Mario.

Le preziose ridicole con Benedicta Boccoli e Lorenza Mario

Nell’adattamento è di Stefano Artissunch, che ha curato anche la regia dello spettacolo (facendo divertente autoironia proprio sulla figura di Gorgibus, il personaggio-regista!). E così, Molière diventa un simpatico pretesto, per raccontare il teatro dentro il teatro, dando vita a uno lavoro piacevole e fruibile, che ci narra la storia di due attrici (Caterina e Maddalena), una già esperta e l’altra emergente, che cercano di farsi strada.

Lo spettacolo è stato ambientato a Roma negli anni ‘40

Lo spettacolo è stato ambientato a Roma negli anni ‘40 e ci riporta nel mondo del cafè chantant, all’epoca dei telefoni bianchi, comunque in un periodo storico complicato, che deve confrontarsi con certi assurdi divieti del regime, e con le leggi razziali! Ciononostante, le due donne, sotto la guida accomodante di Gorgibus, tra paillettes e battibecchi, riescono a metter su dei numeri che piacciono anche ai gerarchi fascisti, assidui frequentatori del locale, nonché corteggiatori convinti! Tra un numero e l’altro, però, c’è spazio anche per conoscersi e per confidarsi reciprocamente le loro personali vicende.

La pièce alterna dialoghi di Molier a canzoni anni ’30 -’40

Lo spettacolo alterna dialoghi di Molière (ovviamente attualizzati) a splendide canzoni anni ‘30-‘40. Non a caso, la sigla è costituita dalla celeberrima Vivere. Ma Benedicta Boccoli e Lorenza Mario accendono il pubblico cantando dal vivo brani immortali, quali: Pippo non lo sa, Mamma mi ci vuole un fidanzato, Ma l’amore no, Che ritmo, Il pinguino innamorato, Donna, Milord, Op, op, trotta cavallino. Ovviamente, non mancano spunti di riflessione sui controsensi della guerra e sulle scelte ideologiche del regime. L’alternarsi tra momenti di spettacolo e momenti di verità rende l’opera appassionante e divertente insieme.

Benedicta Boccoli e Lorenza Mario senza dubbio formano una coppia straordinaria

Benedicta Boccoli e Lorenza Mario senza dubbio formano una coppia straordinaria, le cui capacità vengono ben valorizzate da questo spettacolo, che scommette sulla nostalgia del passato, quando la musica era “musica”. Attenta e ricercata la regia di Stefano Artissunch, che veste anche gli abiti del presentatore e regista Gorgibus. La produzione è della Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona e di Danila Celani per Synergie Arte Teatro.

Uno spettacolo imperdibile da vedere e ascoltare

Ricordiamo le musiche di Andrea Bianchi le scenografie di Giuseppe Cordivani e i costumi di Marco Nateri. Senza dubbio, uno spettacolo tutto da vedere e da ascoltare come si faceva una volta con la vecchia radio! E magari vi capiterà anche di uscire fischiettando, le note del famoso Pinguino innamorato o della romanticissima Ma l’amore no, (lo stesso motivo usato da Giuseppe Tornatore in Malena!) Non ci resta che augurarvi buon divertimento!

Salvatore Scirè

 

Salvatore Scirè: giornalista e fotografo – commediografo e regista teatrale Laureato in Giurisprudenza, ha studiato lingue straniere e musica. In campo giornalistico si è occupato di vari temi, ma ha sempre prediletto il reportage geografico, formando testi e foto e pubblicando su importanti testate nazionali. E’ autore di tre libri fotografici: Roma nel cuore (Rizzoli Editore l982, prefazione di Carlo Lizzani) Gargano spettacolo della natura (Ed. Magnus 1987, prefazione di Nantas Salvalaggio) Roma colori del tempo (Il Capitello 1989 - II ediz. 2000 - prefazione di Giulio Andreotti). Ha pubblicato il saggio umoristico Donne... maneggiare con cura! (Liux Edizioni 2012) Da 22 anni scrive per il teatro come commediografo; da 16 anni si occupa anche di regia teatrale. Ha scritto una ventina di commedie, tra cui Professione separata! Ciao papà, ti presento mia madre!Cocktail di scambi; C’è un morto giù in cantina!