La Buona Novella al teatro Quirino. Dai vangeli apocrifi Fabrizio De André, ricavò un LP nel 1970 che trattava principalmente dell’aspetto più umano e meno spirituale della figura di Gesù, e di alcune altre caratteristiche figure bibliche. Su questi presupposti Neri Marcorè, ha intessuto uno spettacolo di caratura apparentemente semplice, ma di grande interesse storico-religioso.
La Buona Novella al teatro Quirino
La Buona Novella al teatro Quirino. I vangeli apocrifi sono testi, per lo più frammentari, che raccontano, in modo e forma diversi da quelli tradizionali, fatti della storia di Gesù e delle persone intorno a lui, ma che non sono stati mai accettati dalla Chiesa. Dal Protovangelo di Giacomo e dal Vangelo Arabo dell’infanzia (di Gesù) Fabrizio De André ricavò un LP nel 1970, che trattava principalmente dell’aspetto più umano e meno spirituale, della figura di Gesù, e di alcune altre caratteristiche figure bibliche.
Neri Marcorè porta in scena Fabrizio De André
Su questi presupposti Neri Marcorè ed una affiatatissima compagnia, composta di cinque elementi di notevole stampo musicale e vocale, l’attore marchigiano, avvalendosi dell’ausilio del regista e drammaturgo Giorgio Gallione, ha intessuto uno spettacolo di caratura apparentemente semplice, ma di grande interesse storico-religioso.
Protagonisti dello spettacolo le figure di Gesù, di Maria, di Giuseppe e dei due ladroni crocifissi
Protagonisti del testo le figure di Gesù, di Maria, di Giuseppe e dei due ladroni crocifissi insieme a Gesù, descritte in maniera più umana che religiosa, in forma spiccatamente diversa da come siamo abituati a conoscerle.
Lo spettacolo in scena dal 16 e fino al 28 aprile
Sul palcoscenico del Quirino quindi va in scena dal 16 e fino al 28 aprile, questa “riscrittura” della nascita, vita e morte di Gesù che si snoda, quasi unicamente sulla base dei brani del cantautore ligure, di idee anarchiche e pacifiste, del quale Marcorè torna a diffondere le istanze, trasformando i brani musicali, in una lunga ed appassionante recitazione corale, che ben evidenzia il confronto tra la narrazione tradizionalmente conosciuta dei fatti biblici, per come tramandati dalla Chiesa, e quanto descritto nei Vangeli apocrifi ( cioè successivi a quelli canonici ).
Ottima la struttura dello spettacolo, con una scenografia essenziale ma efficace
Ottima la struttura dello spettacolo, con una scenografia essenziale ma efficace, nella quale spicca una serie di reti sospese ed illuminate, che sembra vogliano dire allo spettatore, di osservare con attenzione quanto va in scena, perché veramente illuminante e chiarificatore di fatti storicamente accertati, ma diversamente descritti e tramandati.
Un appassionato Marcorè ripropone un classico del cantautore genovese
Insomma, un classico De André la cui fama, mai spenta, viene riproposta dal bravo ed appassionato Marcorè in un momento in cui i fatti descritti in scena, vissuti in un’area geografica attualmente al centro di grande attenzione, sembra vogliano indicare al mondo, le possibilità di pacificazione che tutti ci aspettiamo.
Andrea Gentili