Quando Maledico al Teatro Jolie Rouge di Roma. Solo per tre sere, in questo teatro, è andato in scena il nuovo spettacolo-monologo, un vero one woman show, di Alessandra Merico, Quando Maledico.
Quando Maledico al Teatro Jolie Rouge di Roma
Quando Maledico al Teatro Jolie Rouge di Roma Solo per tre sere, in questo teatro, è andato in scena il nuovo spettacolo-monologo, un vero one woman show, di Alessandra Merico, Quando Maledico, molto apprezzato dal pubblico.
Quando Maledico – un monologo che unisce l’alto e il basso
Questo monologo è un mix perfetto che unisce l’alto e il basso, la cultura al trash, la vita alla morte, il sesso all’amore. L’autrice-attrice racconta un po’ di vita personale, il suo modo di essere ragazza, il rapporto con i genitori, con il fratello e un po’ di vita quotidiana. Parla, di quando arriva il momento di capire, che c’è davvero bisogno di parlare di certe tematiche scottanti al femminismo contemporaneo, di scendere in campo e di raccontare, senza falsi pudori, le frustrazioni di una donna e le ipocrisie sociali, mantenendo un atteggiamento indipendente e coraggioso.
Quando Maledico perché si può dire anche male di qualcosa o di qualcuno, quando ci liberiamo delle etichette-sentenze che pongono la donna ad essere “una brava signorina”.
Al centro del monologo il concetto di romanticismo
Tante le tematiche trattate, come dicevamo, dalla rabbia di non sentirsi mai al momento giusto nel posto giusto, a come è cambiato il concetto di “romanticismo” che oggi è raro, se non addirittura assente, ai giochi di potere all’interno dei rapporti, al bisogno di costruirsi un’identità al di fuori delle aspettative della società.
Anche se si parla di canzoni di Generazione Z, di come cantano oggi certi giovani cantanti, sbiascicando le parole come se fossero stanchi o scocciati, buona parte del monologo si basa sul mondo delle donne che ancora oggi non hanno raggiunto quella parità con l’uomo. Donne mascherate da “sesso debole” sono invece quello forte. Hanno la lingua biforcuta, l’uomo è diretto, la donna trasversale. L’uomo è lineare, la donna serpentina. Lei è insondabile, sfuggente, imprevedibile. Al suo confronto il maschio è un bambino elementare che, a parità di condizioni, lei si fa umile. Essere donne è ancora un guaio.
Uno spettacolo che fa ridere e riflettere
Certe donne si fanno carico di colpe che non hanno, e che subiscono nel peggiore dei modi. Il maschilismo e l’autorità dei mariti, dei padri, dei fratelli, degli amanti, degli sconosciuti le rende succubi, e coraggiose. Si nascondono, restano spesso nelle retrovie dei loro desideri della loro volontà. Corrono rischi anche per uno sguardo e cadono inermi persino alla “mano longa” dei padri. Sono assoggettate dal maschio, finendo per dipendere da loro in tutto. Come ammette la stessa Merico “noi donne vorremmo poterci divertire senza essere giudicate, poter ballare tutta la sera con un uomo e poi decidere di tornare a casa da sole, meglio se in taxi, perché abbiamo bevuto troppo. Siamo donne, fiere di esserlo”.
Invece, dati alla mano, dalle statistiche oggi è ancora tutto molto complicato, perché il mondo è ancora pieno di stereotipi, di più o meno velate forme di insano maschilismo e di gente che fa proselitismo su cosa è moralmente accettato come “divertimento” per chi porta la gonna e i tacchi. Ma l’attrice si batte per questa battaglia, cercando di far ridere ma anche e soprattutto pensare.
Alessandra Merico in scena è bravissima
Bravissima Alessandra Merico, una vera forza della natura, a proporre argomenti su argomenti senza fermarsi un attimo, una vera bomba ad orologeria, padrona della scena che sa, come vanno certe situazioni quotidiane. Un plauso ancora più fragoroso per certe attrici che dovrebbero essere valorizzate di più. E una di queste è proprio Alessandra Merico.
Giancarlo Leone