Gabriele Pignotta bloccato in Toilet

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Gabriele Pignotta bloccato in Toilet

Gabriele Pignotta bloccato in Toilet. Solo per quattro giorni, dopo il successo di alcune stagioni fa, è tornata recentemente in scena al Teatro Manzoni di Roma, questa  divertente commedia scritta e diretta da Gabriele Pignotta. 

Gabriele Pignotta bloccato in Toilet

Gabriele Pignotta bloccato in ToiletSolo per quattro giorni, dopo il successo di alcune stagioni fa, è tornata recentemente in scena al Teatro Manzoni di Roma, questa divertente commedia scritta e diretta da Gabriele Pignotta, Toilet, che narra le tristi sfumature dell’uomo, come la disperata corsa verso il successo e la perdita dei valori della vita. Una sorta di Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust.
Indubbiamente questa è un’esperienza teatrale originale ed emozionante, capace di coinvolgere e tenere galvanizzato sulle poltrone del teatro il pubblico, in trepidazione in attesa dell’agognato finale.

Toilet – trama

Gabriele Pignotta bloccato in ToiletLa trama. Il venditore Flavio Bretagna sta guidando e risponde alle tantissime telefonate, che gli arrivano sul cellulare. Però ha bisogno di una pausa e si ferma in una desolata, anonima, sconosciuta area di servizio. Sempre al telefono, entra in bagno. Ma al momento di uscire la porta si blocca. E’ uno scherzo? Siamo sul set di “Scherzi a parte?”. Niente di tutto questo, la porta non si apre, nessuno sembra esserci fuori e nessuno sa dove si trova, neanche lui. Da quel momento un incubo.
Bretagna a tutti i costi vuole uscire da quel bagno di quel piccolo autogrill, e per farlo interagisce più di una volta con il Maresciallo dei Carabinieri, con la sua segretaria, con una certa Signora Marini, sua cliente, che lo chiama più volte, e con una serie di altri inaspettati personaggi, tra cui le persone che hanno scritto gli annunci sui muri del bagno, regalando momenti di autentico divertimento, esilarante comicità, ma anche con momenti di riflessione.

Toilet è senza dubbio una commedia che racconta una vicenda surreale, pur attuale

Gabriele Pignotta bloccato in ToiletToilet è senza dubbio una commedia che racconta una vicenda surreale, ma anche molto attuale per le argomentazioni che Pignotta racconta con leggerezza artistica. Certo, rimanere chiusi in un bagno non è una rara esperienza, ma è il modo come viene vissuta questa situazione che fa riflettere.
Oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante: come è possibile rimanere bloccati in una toilet e non essere in grado con il proprio cellulare identificare la propria posizione per far intervenire i soccorsi?

La pièce è molto divertente e fa riflettere

Gabriele Pignotta bloccato in ToiletSi ride moltissimo, le situazioni esilaranti si moltiplicano una dietro l’altra, ma c’è anche tanta angoscia per quella porta che non vuole saperne di aprirsi, e che suscita nel protagonista un’interminabile serie di emozioni, anche in contrasto fra loro; in un mix troviamo rabbia, sconforto, panico e rassegnazione.

Gabriele Pignotta in un’ora e mezza di spettacolo non si risparmia nella sua interpretazione

Gabriele Pignotta bloccato in ToiletGabriele Pignotta in un’ora e mezza di spettacolo non si risparmia nella sua interpretazione. Riesce a riempire la scena stando sempre al telefono, con tanti personaggi che interagiscono con lui, in questa più che paradossale situazione. Il protagonista galvanizza il pubblico, mettendo a nudo tutte le dinamiche tipiche dell’uomo medio, schiavo del cellulare, impegnato a lavorare e concentrato sulla sua carriera, dimenticando i veri valori della vita, alla ricerca del tempo perduto e di ciò che non ha fatto in quarant’anni di vita. Tutto ciò per accumulare denaro su denaro. Ma poi ne è valsa la pena?

Toilet è una commedia completa con una sapiente regia e finale a sorpresa

Gabriele Pignotta bloccato in ToiletIn Toilet c’è tutto, è una commedia completa: divertimento, colpi di scena, emozioni ed un finale a sorpresa, con una sapiente e attenta regia dello stesso Pignotta. Se lo spettacolo dovesse essere riproposto in futuro, senza dubbio sarà imperdibile.
Giancarlo Leone

 

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