Esterino al teatro Vittoria di Roma. E’ in scena in questo teatro, fino al 20 ottobre, questa esilarante commedia di Marco Rinaldi, per la regia di Paolo Vanacore.
Esterino al teatro Vittoria di Roma
Esterino al teatro Vittoria di Roma . E’ in scena in questo teatro, fino al 20 ottobre, questa esilarante commedia di Marco Rinaldi, Esterino, per la regia di Paolo Vanacore, che vede protagonisti Roberto D’Alessandro, Antonello Pascale e Geppi Di Stasio.
Esterino di Marco Rinaldi è uno spettacolo comico introspettivo
C’è un tempo in cui tutti noi vorremmo tornare, non solo per la nostalgia dei ricordi, ma perché sappiamo che in quel tempo, si va formando la costruzione del nostro essere adulti.Esterino invita tutti noi in maniera molto comica, a scandagliare quel tempo, e lo fa attraverso una comicità scoppiettante. La comicità non è nuova all’autore di questa commedia, Marco Rinaldi, per passare una serata allegramente. Eppure la comicità di Rinaldi affonda in una introspezione dell’animo umano, che lascia una punta di amaro inaspettato, su tanto umorismo.
La regia della pièce è a cura di Paolo Vanacore
A curare la regia, come dicevamo, è Paolo Vanacore, che si affianca a Rinaldi ancora una volta, dopo la regia de “Il Grande Grabski”, riproponendo alcune gag molto riuscite, e già utilizzate nello spettacolo precedente che ne fanno un po’ il marchio di fabbrica, di questo rodato duo.
Esterino – la trama
Esterino è un bambino di otto anni interpretato dall’esuberante e dal divertente Antonello Pascale, che ha un rapporto unico, speciale con il nonno napoletano, Nonno Lello, interpretato da un bravo Geppi Di Stasio, che racconta al nipote delle sue avventure galattiche in Africa. Loro due sono così uniti che neanche la morte del nonno riesce a separarli, morte dell’anziano che avviene per un buffo gioco di equivoci e di cui Esterino si sentirà responsabile.
Ma il nonno anche da morto tornerà a comparire nella vita reale di Esterino e il rapporto fra i due rimarrà sempre in vita. Così quando Esterino racconterà ai genitori di questi incontri notturni con il nonno, loro preoccupati decideranno di affidare il bambino ad uno psicologo, psicanalista, psicoterapeuta, così almeno lui dice di essere, che pur non capendo a fondo la psiche del bambino, cercherà di mantenersi il paziente il più a lungo possibile per far fronte alle sue spese ordinarie.
Interpretazione magistrale di Roberto D’Alessandro del dottor Bellachioma
L’incontro con questo strano medico pseudo psicologo, il Dottor Bellachioma, interpretato magistralmente, tra stranezze e divertenti caratterizzazioni, da Roberto D’Alessandro, sarà fondamentale nello sviluppo di Esterino, al pari della presenza del nonno.
L’autore della pièce torna a “massacrare” il mondo della psicanalisi
Con Esterino, Marco Rinaldi torna a “massacrare” il mondo della psicanalisi, in modo impietoso e grottesco, con l’irriverente complicità di un bambino che, con il fatto di essere nella piena infanzia, tutto viene concesso chiedere.
Esterino con un ottimo cast è una pièce senz’altro da vedere
Ottima la scelta di lasciare spazio alle peculiarità degli attori, l’accento calabro del Dottor Bellachioma, la lingua napoletana di Nonno Lello e l’italiano di Esterino,che sono costruite sui tre protagonisti. Un ottimo lavoro, senz’altro da vedere, per il divertimento che provoca nello spettatore, tipico della migliore tradizione comica della commedia all’italiana.
Giancarlo Leone