Incontro a teatro con Emilio Solfrizzi. Fino al 20 ottobre è in scena al Teatro Quirino di Roma Anfitrione, che vede come protagonista l’attore pugliese, con un testo di Plauto, da lui adattato, diretto ed interpretato. Visum ha scambiato due chiacchere con l’attore.
Incontro a teatro con Emilio Solfrizzi
Incontro a teatro con Emilio Solfrizzi. Fino al 20 ottobre è in scena al Teatro Quirino di Roma, Anfitrione, che vede come protagonista Emilio Solfrizzi, con un testo di Plauto, da lui adattato, diretto ed interpretato. Ultimamente l’attore si sta dedicando con successo esclusivamente al teatro, poiché il cinema e la tv l’hanno un po’ dimenticato. Con l’occasione Visum ha scambiato due chiacchere con Emilio Solfrizzi.
Emilio, contento di dedicarsi quasi esclusivamente al teatro?
“In effetti sono molto contento, giro l’Italia in ogni sua parte e mi diverto. Anche se non faccio da un po’ di tempo sia tv che film mi ritengo fortunato; lavoro ugualmente, non mi piango addosso e detesto tutti quelli che lo fanno”.
Parliamo di questo Anfitrione di Plauto, una commedia degli equivoci, dove Giove prende le sembianze di Anfitrione, per avere una relazione con sua moglie Alcmene. Come mai ha scelto di portare in scena questo testo?
“Ho sempre amato il teatro, fin da giovanissimo, quando vidi il Miles Glorious di Plauto. Il suo scopo era quello di far ridere il pubblico, per mettere da parte, per qualche ora, i problemi quotidiani. Ma oltre a far ridere – sottolinea Solfrizzi – questo testo, come molti testi di oggi, fa anche riflettere e ancora oggi è molto attuale”.
Ultimamente sta facendo, come dicevamo, molto teatro, ma ha avuto nel frattempo proposte cinematografiche o televisive?
“Sì, non nascondo di averle avute, ma sia la Rai che il cinema, non mi propongono progetti che si possano adattare a me. Ciò che ho fatto è andato sempre ottimamente, e anche gli ascolti non sono stati negativi. E allora?”.
Si vuole togliere il classico sassolino dalla scarpa?
“Certamente: tornare a fare cinema e tv con validi ed interessanti progetti”.
Giancarlo Leone