Aspettando Re Lear al teatro Quirino. Alessandro Preziosi, protagonista del dramma shakespeariano, da una personale personale visione del suo personaggio, sotto la splendida regia di Michelangelo Pistoletto. In scena dal 5 al 17 novembre.
Aspettando Re Lear al teatro Quirino
Aspettando Re Lear al teatro Quirino. Alessandro Preziosi, protagonista del dramma shakespeariano, da una personale personale visione del suo personaggio, sotto la splendida regia di Michelangelo Pistoletto. Lo assiste un cast molto professionale. Un lavoro di grande attualità e ben degno di essere visto.
Aspettando Re Lear – trama
Aspettando Re Lear al teatro Quirino. Lear, anziano re di Britannia, recependo la sua età ormai inoltrata, decide di abdicare e di dividere il suo regno tra le tre figlie Goneril, Regan e Cordelia in proporzione all’affetto che esse gli hanno fino a quel momento dedicato. Decisione difficile da prendere perché delle tre ben due non si sono comportate da vere figlie ma soltanto da donne interessate al potere ed al denaro; solo una di loro, Cordelia (la sua preferita) non ne vuole sapere di prendere parte alla spartizione dell’immenso regno che suo padre ha fino a quel momento gestito.
La reazione di Re Lear alla decisione di Cordelia è furiosa e la esclude dalla spartizione, ma nel tempo si pente della sua reazione e, dopo aver vissuto una serie di negative vicissitudini, impazzisce. Questa la trama principale del capolavoro di Shakespeare che Alessandro Preziosi, porta in scena al teatro Quirino dal 5 al 17 novembre prossimo.
Preziosi è veramente immenso nella sua interpretazione sotto la stupenda regia di Michelangelo Pistoletto
Preziosi è veramente immenso nella sua interpretazione, che va dalla parte introduttiva del dramma fino alla pazzia ed oltre, introducendo una sua personale visione. Sotto la stupenda regia di Michelangelo Pistoletto, la scena sembra animarsi magicamente per descrivere, quella che è in effetti una complessa scacchiera di sentimenti, di riflessioni sbagliate, di trame di potere che lasciano spazio ad una sola riflessione, sul rapporto tra figli e genitori, da sempre apparentemente fluido ma effettivamente colmo di sottili invidie e di mancati riconoscimenti del bene naturale, che i genitori di qualunque epoca rivolgono loro.
La regia recepisce in maniera mirabile le intenzioni del grande autore inglese
Nel lavoro di Pistoletto, che recepisce in maniera mirabile le intenzioni del grande autore inglese, che brutalmente descrive la crudeltà dell’uomo verso i propri simili, ed addirittura dei figli verso i padri (giustificata dalla voglia di potere), si assiste ad una successione di eventi che conduce ad una domanda imbarazzante: esiste la giustizia?
Un cast molto professionale accompagna l’interpretazione di Alessandro Preziosi
Il dramma portato in scena con grande professionalità dalla Compagnia del Teatro Stabile del Veneto della quale fanno parte, oltre a Preziosi, anche Nando Paone, Roberto Manzi ed una stupendamente brava Arianna Primavera nei panni di Cordelia e Valerio Ameli, si conclude amaramente con una grande incertezza a cavallo tra la bontà ( malgrado tutto sempre presente nel dramma ), la follia e la morte tanto che appare difficile, al calare del sipario, determinare quale dei sentimenti prevalga sugli altri portati in scena.
Il lavoro appare di grande attualità e degno di essere visto
Per l’attualità del problema portato in palcoscenico il lavoro, che espone pedissequamente la volontà dell’autore di attendere la “crescita” e la “maturazione dei figli” per poter giustamente valutare la portata dei sentimenti verso i genitori, il lavoro appare di grande attualità e ben degno di essere visto.
Andrea Gentili