Donne in pericolo al teatro Manzoni di Roma. Fino al 24 novembre, in questo teatro, è in scena questa pièce di Wendy Macleod, tradotta e adattata da Marioletta Bideri e dal regista Enrico Maria Lamanna.
Donne in pericolo al teatro Manzoni di Roma
Donne in pericolo al teatro Manzoni di Roma. Fino al 24 novembre, in questo teatro, è in scena questa pièce di , tradotta e adattata da Marioletta Bideri e dal regista Enrico Maria Lamanna,Donne in pericolo, che vede protagoniste Vittoria Belvedere, Benedicta Boccoli, Debora Caprioglio, affiancate dal bravo Ermenegildo Marciante e dalla grintosa Beatrice Coppolino.
Donne in pericolo di Wendy Macleod – trama
La trama. Il tutto si svolge in America, nello Utah. Siamo a casa di Mary, dove ci sono anche le sue due amiche storiche, Jo e Liz. Quest’ultima è l’ultima ad entrare in scena, e si presenta alle altre due contentissima, troppo euforica. Tutto ciò perché si è appena “fidanzata” con un giovane dentista, innamorato quasi morbosamente di lei, pazzo di lei. Subito tende a scusarsi con le altre due donne, se dovrà trascurarle, ma quando c’è l’amore il tutto diventa secondario. Le sue amiche, single, non sono molto contente di questa situazione e reagiscono: non possono perdersi un’amica come Liz forse anche perché sono un po’ invidiose e gelose di lei, che a cinquant’anni ha avuto questa fortuna, questa “benedizione”.
Le protagoniste sono tre donne non più giovanissime ma ricche di voglia di vivere
Al terzetto si aggiunge il dentista Jack, un giovanotto molto esuberante, ma anche un po’ ambiguo. Da qualche giorno è sparita la sua segretaria, senza lasciare nessuna traccia, così come è successo ad altre persone in zona. Mary e Jo, sospettose, pensano subito che Jack possa essere un segreto serial killer.
Quando poi Liz rivela candidamente che sua figlia diciottenne Amanda andrà da sola in campeggio con Jack, Mary e Jo si mettono sul chi vive, e decidono di avvisare la polizia. Pensano sempre di più che Jack possa essere un killer. Ecco così che compare sulla scena il sergente, di origini venete, Bragadin, interessato e colpito subito favorevolmente da Mary, emozionate delle avances del poliziotto.
I personaggi delle tre donne sono estrosi ed esuberanti
Molti indizi fanno realmente pensare che Jack possa avere a che fare con i delitti, ma poi la verità verrà a galla. Quale? Non lo sveliamo, per saperla bisognerà andare a teatro. L’unica cosa che sveleremo che nel frattempo Amanda ha fatto pace con il suo fidanzato Treller.
Le tre protagoniste hanno velleità seduttive
Le tre brillanti e magistrali protagoniste, Vittoria Belvedere (Jo, l’amica più cinica delle tre), Benedicta Boccoli (Mary, che si ritaglia un ruolo di mediatrice fra i tanti personaggi surreali), Debora Caprioglio (Liz, una sognatrice un po’ svampita) danno vita a personaggi estrosi, esuberanti, che hanno ancora velleità seduttive e voglie amorose, hanno tutte una voglia di non arrendersi mai.
La regia di Enrico Maria Lamanna è ottima e intensa
Ermenegildo Marciante è bravissimo, ben compenetrato nei due ruoli, quello del dentista e quello del poliziotto, con la sua divertente parlata veneta. Un elogio anche per i più giovani della Compagnia: Beatrice Coppolino (Amanda) e Claudio Cammisa (il fidanzato di Amanda, Treller). Il regista Enrico Maria Lamanna ha curato un’ottima ed intensa regia, mettendo bene in risalto ritmi e situazioni surreali, creando varie caratterizzazioni per ogni attore.
Donne in pericolo è un’opera senz’altro da vedere e le tre interpreti rendono lo spettacolo piacevole
Donne in pericolo è un’opera senz’altro da vedere e le tre interpreti rendono lo spettacolo piacevole, caratterizzato da un umorismo molto british: le forti espressioni facciali permettono di fare battute compassate e “fredde”. Una buffa storia abbastanza nonsense con situazioni paradossali. Le tre protagoniste rappresentano lo stereotipo delle donne non più giovanissime, alla ricerca di momenti di follie e trasgressioni. Gli strani personaggi della pièce, danno vita a divertenti peripezie. Il risultato è una rappresentazione piacevole, un copione vagamente thriller, ricco di gag, con dialoghi serrati e frequenti cambi di ambientazione a vista.
Giancarlo Leone